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Il linguaggio del legislatore: una questione antica e sempre attuale

Il linguaggio del legislatore Relazione presentata ad un Seminario all’Università di Pisa. 30 novembre 29013. Premessa. Il tema che mi è stato affidato è un tema complesso che nella letteratura giuridica è stato affrontato da molteplici punti di vista. Il profilo piu’ significativo è senz’altro quello della qualita’ della legislazione. Questo e’ anche l’approccio che segue il Comitato per la legislazione, l’organismo parlamentare del quale, a vario titolo, ho fatto parte in questi ultimi anni. Al ruguardo posso ricordare che proprio in veste di Presidente del Comitato ho promosso poco più di un anno fa il Seminario sulla Buona scrittura della legge , dal quale ho attinto molte delle considerazioni che svolgerò in questo intervento. Se vogliamo allargare lo sguardo bisogna tener presente che nella scrittura degli atti legislativi, pur attraverso la formalizzazione ad essi connaturata, concorre una pluralità di fattori linguistici che riflettono gli sviluppi generali della lingua e le caratteristiche specifiche dei linguaggi tecnici, in particolare di quello giuridico.

Esame ODG Radio RadicaleSignor Presidente, chiedo scusa. Prendo due minuti,ma il problema è importante. Riguarda le trasmissioni parlamentari che vengono fatte da Radio radicale. Io, come il sottosegretario,
ascolto Radio radicale, ma la legge n. 224 del 1998 dice che i 10 milioni che vengono dati per queste trasmissioni via radio devono essere attribuiti tramite una gara, cioè attraverso una gara pubblica (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Allora, desidero dire una cosa molto chiara, perché non voglio che vi siano equivoci. Nell’ordine del giorno che è giàstato accolto a gennaio scorso da questo
Governo – il Governo l’aveva già accolto e si era impegnato a fare la gara – ho aggiunto un elemento importante: che, comunque, chi vince la gara deve mantenere il personale che lavora in questo momento e che non vi sia il rischio che qualcuno perda il posto di lavoro. Ma, il principio della gara è sacrosanto. Una
legge del 1998 lo impone e sono 10 anni che Radio radicale ottiene una proroga. Aggiungo – è l’ultima parola – che queste proroghe sono date in maniera contorta, attraverso provvedimenti incomprensibili
e illeggibili. Nessuno di noi riesce mai a intervenire nel merito di questi provvedimenti. Quindi, per una questione di principio, come ultimo atto in quest’Aula, chiedo che il voto sia dato con consapevolezza sul principio della gara. Poi vinca il migliore e il personale viene preservato (Applausi dei deputati del
gruppo Partito Democratico).

Indennità dei parlamentari

Resoconto commissione 6 settembre 2012Roberto ZACCARIA (PD) nel prendere atto favorevolmente della decisione dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della I Commissione di dare seguito alle richieste di iscrizione all’ordine del giorno della Commissione del provvedimento in titolo, evidenzia preliminarmente come, a suo avviso, le proposte di legge di iniziativa popolare pongano in capo ai parlamentari una responsabilità particolare per cui, a prescindere dal numero dei cittadini che le ha sottoscritte, è il principio che è alla base che conta ed occorre farsene carico.
È quindi importante esaminare con attenzione il tema posto dalla proposta di legge di iniziativa popolare, a prescindere dalla necessità di modifiche alla formulazione del testo che sarà necessario apportare.
Ricorda che la Costituzione stabilisce espressamente, all’articolo 69, che « i membri del Parlamento ricevono una indennità stabilita dalla legge ». Vi è quindi l’esigenza di rispondere al dettato costituzionale definendo una legge quanto più possibile chiara e trasparente in materia, anziché prevedere rinvii a delibere dell’Ufficio di presidenza o ad altro. La Costituzione chiede infatti che i rappresentanti dei cittadini ricevano un’indennità fondata su una previsione legislativa facilmente « leggibile ».
Ritiene tuttavia, come evidenziato anche dai relatori, che la proposta di legge in discussione « metta insieme » troppi soggetti distinti tra loro, con il rischio di vanificarne l’obiettivo di fondo: in primo luogo, il testo fa riferimento a coloro che ricevono indennità in base a cariche elettive;più complesso è invece riferirsi agli organi rappresentativi delle autonomie locali dove la giurisprudenza costituzionale richiede più cautele al legislatore statale e ancora più complesso applicare le norme in questione a funzionari e dipendenti pubblici, riguardo ai quali il Parlamento ha comunque di recente discusso specifiche disposizioni.
Evidenzia pertanto l’opportunità, in primo luogo, di delimitare il parametro dei destinatari ai rappresentanti della Camera, del Senato e ai membri del Governo, prevedendo eventualmente l’applicazione del principio di fondo anche alle autonomie locali.
In secondo luogo, è opportuno giungere all’unicità della fonte regolatrice della materia e ritiene che l’attuale fase di fine legislatura possa paradossalmente essere la migliore condizione per intervenire con « neutralità » sulla materia.
Infine, è a suo avviso importante definire come parametro di riferimento un elemento oggettivo che possa risultare effettivamente praticabile, nel momento in cui si riscontrasse effettivamente l’impossibilità di assumere come riferimento la media europea.
Ricorda come l’importante sia raggiungere la necessaria chiarezza e trasparenza su questa materia.
Invita quindi tutti ad un serio lavoro rispetto ad una proposta di legge di iniziativa popolare.

Interventi in Aula su contributi pubblici ai partiti politici

Interventi in aula su contributi pubbliciSignor Presidente, ho ascoltato con interesse gli interventi di chi sostiene con grande certezza che tra articolo 49 della Costituzione e il finanziamento dei partiti ci sia una stretta correlazione. Non dubito che questa tesi possa essere sostenuta, però Costantino Mortati nell’ultimo manuale del 1976 diceva: un problema che esula dall’interpretazione dell’articolo 49, perché la sua soluzione non può trarre da questo alcun criterio, riguarda il finanziamento pubblico dei partiti.Mi rendo conto che sono passati degli anni, ma mi rendo conto anche che Costantino Mortati giocò un ruolo importante all’interno dell’Assemblea costituente con riferimento alla disciplina dello stesso articolo 49. Quindi, credo che dobbiamo procedere tenendo conto del fatto che la proposta che oggi ci viene presentata rappresenta un’organica disciplina dei contributi pubblici in favore dei partiti e dei movimenti politici.

14 maggio 12. Discussione generale: contributi pubblici ai partiti

Legge su finanziamento dei partitiSignor Presidente, ho ascoltato con interesse l’intervento dell’onorevole Vanalli (Lega Nord), soprattutto in quelle parti in cui sostiene con grande certezza che tra articolo 49 della Costituzione e il finanziamento dei partiti ci sia una stretta correlazione. Non dubito che questa tesi possa essere sostenuta, però Costantino Mortati nell’ultimo manuale del 1976 diceva: un problema che esula dall’interpretazione dell’articolo 49, perché la sua soluzione non può trarre da questo alcun criterio, riguarda il finanziamento pubblico dei partiti. Mi rendo conto che sono passati degli anni, ma mi rendo conto anche che Costantino Mortati giocò un ruolo importante all’interno dell’Assemblea costituente con riferimento alla disciplina dello stesso articolo 49

Relazione sulla modifica dell’art.81 Cost:equilibrio di bilancio

Onorevoli Colleghi! Il testo unificato delle proposte di legge costituzionale C. 4205-4525-4526-4594-4596-4607-4620-4646-B, avente ad oggetto l’introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale, giunge alla Camera in seconda lettura, dopo essere stato approvato nel medesimo testo da entrambi i rami del Parlamento……..