Spot sulle grandi opere: un ricorso all'AGCOM per tutelare i cittadini.

Gli on. Zaccaria, Realacci, Giulietti e Iannuzzi, hanno presentato all'Autorità garante per le Comunicazioni una segnalazione in merito allo spot del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sulla realizzazione delle grandi opere, che nelle ultime settimane sta letteralmente occupando le reti pubbliche e private.
C'è una sorta di parallelismo tra le torrenziali presenze del Premier in programmi più o meno compiacenti e questi messaggi, apparentemente neutrali, che, con il pretesto della comunicazione istituzionale e con tanto di numero verde e sito internet, svolgono invece una sorta di raffinata pubblicità ingannevole, cercando di far credere sia vero e realizzato quello che invece ancora non c'è.
Un esempio per tutti: la Salerno Reggio Calabria che nel DPEF del 2002 era considerata prossima alla realizzazione, oggi è tornata in alto mare, al punto che è difficile intravederne la realizzazione prima del 2010.
Le indagini del Sole 24 ore e dello stesso Ufficio Studi della Camera dei deputati hanno dimostrato che le cose sono ben diverse da come sono state reclamizzate.
La legge non consente un uso di questo tipo della pubblicità istituzionale.
Sono stati trasmessi migliaia di spot su tutte le reti televisive pubbliche e private finanziati con i soldi pubblici. Le campagne elettorali di questo tipo devono essere fatte sui manifesti e con i soldi dei partiti. Già nel 1994 il Presidente Berlusconi ci aveva provato con gli spot che recavano la famosa scritta: “Fatto”. Furono tolti di mezzo.
Ci auguriamo che anche in questa turbolenta pre-campagna elettorale siano osservate regole di correttezza. Ne hanno diritto, soprattutto, i cittadini.!

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