Chiamiamo a raccolta il popolo delle primarie.

Chiamiamo a raccolta il popolo delle primarie.

Stiamo toccando con mano, giorno dopo giorno, i risultati della disastrosa legge elettorale voluta dal centrodestra.
Dibattiti interminabili sulle candidature, una campagna elettorale spezzettata e accesa intorno a questioni spesso secondarie, sondaggi leciti ed illeciti distribuiti a piene mani, un Parlamento sciolto che continua a riunirsi per varare sotto forma di decreto legge provvedimenti spesso di chiara impronta elettoralistica.
Siamo ancora lontani da quella campagna elettorale alta sui programmi che aveva ripetutamente sollecitato il Presidente della Repubblica.
Anche all'interno della Unione, ancora una volta a causa della pessima legge proporzionale, sembrano acuirsi rivalità e protagonismi personali, che offuscano quello che è stato uno dei passaggi fondamentali della nostra recente esperienza politica: lo spirito delle primarie, la straordinaria unità di una coalizione chiamata a raccolta in una bellissima domenica di ottobre per scegliere democraticamente il proprio leader.. Quello stesso popolo ha risposto a Milano in pieno inverno per scegliere il candidato sindaco Bruno Ferrante.
Un popolo di oltre 4 milioni e trecentomila persone rappresenta il capitale più alto di tutto il centrosinistra.
Non vorremmo assolutamente che questo enorme potenziale della coalizione rimanesse inutilizzato.
Facciamo dunque per alcune settimane la campagna elettorale, come la legge impone, con i simboli e con i programmi dei vari partiti, ma non dimentichiamoci che esiste anche l'Unione e che esiste la forte prospettiva di un Governo di coalizione il cui programma è stato solennemente presentato sabato scorso all'Eliseo.
Per non dimenticare tutto questo vorrei lanciare ora una proposta che potrebbe risultare utile all'intera coalizione.
Perché non convocare di nuovo, la domenica prima delle elezioni, contemporaneamente in tutto il paese, il popolo delle primarie per celebrare con un segno unitario e corale una giornata comune di campagna elettorale
Si potrebbero organizzare eventi di ogni tipo, lasciati anche all'improvvisazione delle persone comuni che volessero segnare concretamente il loro impegno, i partiti potrebbero promuovere eventi tematici o banchi di propaganda: al centro dovrebbe essere il programma comune ed anche le sue più sintetiche declinazioni. Al posto delle notti bianche tante iniziative diverse, tutte però con i soli colori dell'Unione. Si potrebbero anche distribuire ad un euro milioni di copie della Costituzione vigente.
Può darsi che un'idea come questa abbia tante controindicazioni, ma una cosa è certa: solo il centrosinistra sarebbe in grado di realizzarla, se volesse.

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Info sull'autore

Roberto Zaccaria administrator

Roberto Zaccaria, nato a Rimini il 22 dicembre del 1941. Professore ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico presso l’Università di Firenze. E’ stato membro della Camera dei deputati nella XIV, XV e XVI legislatura. E’ stato Presidente della RAI dal 1998 al 2002, vice Presidente dell’UER (Unione delle televisioni pubbliche europee) dal 2000 al 2002. È giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine dei giornalisti e collabora con l’Unità.

1 commento finora

PaoloPubblicato il11:03 am - Mar 24, 2006

Per errore ho messo il seguente commento su un altro articolo, relativo alle elezioni del Comune di Milano. Lo riporto qui:

Ho aderito all'appello a realizzare questa proposta presente sul sito di Articolo21, ma non ho più saputo nulla sul suo accoglimento. Pur essendo cosciente delle difficoltà organizzative che pone una tale giornata, mi chiedo perché non si sia fatto uno sforzo aggiuntivo per realizzarla. L'impatto mediatico e l'effetto di motivazione dell'elettorato indeciso avrebbero largamente ripagato lo sforzo.
Non vorrei che l'aver lasciato cadere la proposta sia dovuto al timore di alcune aree del vertice della sinistra che, già sorprese dal successo delle primarie, desiderano evitare il condizionamento da parte del loro elettorato. Sarebbe una brutta premessa alla futura legislatura e alla possibilità di riportare nelle mani dei cittadini la scelta dei parlamentari, che ora la legge elettorale lascia per il 90 o 95 % dei casi alla volontà di meno di 20 persone in tutta Itlia.
Concludendo non vorrei vedere un'altra Piazza Navona e spero che chi guida le sorti dei partiti non creda che gli elettori del centrosinistra siano oggi meno attenti ed esigenti di ieri nei loro confronti.

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