Referendum: TG2 e TG4 nelle edizioni serali ignorano il referendum e preferiscono parlare di Pippa Middelton e di Rihanna.

Referendum: TG2 e TG4 nelle edizioni serali ignorano il referendum e preferiscono parlare di Pippa Middelton e di Rihanna.

 Mancano solo sei giorni di campagna referendaria e l’attenzione dei TG  ai quattro quesiti è essenziale perché i cittadini possano esercitare il loro diritto costituzionale di voto, consapevole e informato. Solo i TG nelle loro edizioni principali raggiungono complessivamente  quegli oltre 25 milioni di persone che possono determinare il quorum.  L’AGCOM ha già dato un ordine perentorio che verificherà martedì prossimo. Noi controlliamo le principali edizioni del pranzo e della cena per verificare il rispetto sostanziale di quell’ordine. Nella giornata di ieri  il nostro osservatorio sul pluralismo ha registrato complessivamente questi tempi dedicati ai referendum: Tg1: 4 min. e 16 secondi, Tg2 (pranzo): 1 min. e 22 secondi; Tg3: 5 min. e 8 sec.; Tg4 (pranzo): 2 min. e 14 sec.; Tg5: 3 min. e 45 sec.; Tg la7: 4 min. e 9 sec. Da domani daremo dati disaggregati per le due edizioni, dal momento che alcune testate ne parlano nell’edizione del pranzo ma non in quella della sera. Ieri la maglia nera spetta, per la seconda volta, al TG4 che, pur avendo fatto un servizio nell’edizione del pranzo, ha deciso di non dedicare  neanche un secondo ai referendum alla sera, mentre ha trovato il tempo per dare notizie su   Pippa Middleton (72 secondi). Ma anche il TG 2  nell’edizione serale  non ha dedicato alcuno spazio significativo ai referendum pur avendo inserito in scaletta servizi sul video violento di Rihanna e sul risultato del cavallo della Regina.

Info sull'autore

Roberto Zaccaria administrator

Roberto Zaccaria, nato a Rimini il 22 dicembre del 1941. Professore ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico presso l’Università di Firenze. E’ stato membro della Camera dei deputati nella XIV, XV e XVI legislatura. E’ stato Presidente della RAI dal 1998 al 2002, vice Presidente dell’UER (Unione delle televisioni pubbliche europee) dal 2000 al 2002. È giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine dei giornalisti e collabora con l’Unità.

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