E' davvero singolare che il monopolista della televisione privata giudichi 'criminoso' un disegno di legge del governo che ha l'obiettivo esplicito di introdurre delle regole anticoncentrazione in materia di pubblicità. Il fatto che il monopolista della televisione privata sia anche il leader dell'opposizione (o almeno di buona parte di essa) conferma che il conflitto di interessi continua ad esistere anche nel ruolo di parlamentare. E infatti apprendiamo che l'on. Berlusconi ha attaccato preventivamente la proposta sul conflitto di interessi che il relatore, on. Violante, presenterà alla commissione Affari costituzionali entro la fine di gennaio. Capisco che la distinzione tra interessi privati e interessi generali non sia sempre così chiara, ma l'aggettivo 'criminoso' dovrebbe essere utilizzato con maggior prudenza soprattutto dopo le pronunce di illegittimità sui 'decoder' (in Europa) e sulla legge Pecorella (in Italia)!