Legge elettorale e conflitto d’interessi: è questo il momento

Legge elettorale e conflitto d’interessi: è questo il momento

Riprende il percorso della legge elettorale e si riapre il termine per gli emendamenti. Tutti dicono che nonostante i forti dubbi, anche di costituzionalità, che accompagnano il progetto di legge, l’accordo politico tra PD e Forza Italia sia blindatissimo e non ci sia spazio per emendamenti di nessun genere. Questo vincolo paralizza qualsiasi ipotesi di cambiamento, ma per quanto assurdo in una legge così importante, dovrebbe riguardare solo il nucleo duro della cd trasformazione di voti in seggi. Per il resto, per tutto quanto riguarda le disposizioni accessorie, il vincolo dell’accordo blindato non dovrebbe valere, perché in caso contrario ci si domanda a cosa serva il Parlamento se un gruppetto di una mezza dozzina di persone è in grado di paralizzarne completamente il funzionamento. Ci sono già alcuni emendamenti che riguardano l’antica e irrisolta questione del conflitto d’interessi. In particolare si tenta di riscrivere, anche sulla base della proposta presentata al Senato da Mucchetti e da Zanda il famoso ed inapplicato art.10 del TU del 1957 in materia elettorale. “Non sono eleggibili coloro che in proprio o in qualità di rappresentanti legali di società o di imprese private risultino vincolati con lo Stato per contratti di opere o di somministrazioni, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entita’ economica..”. Visto che il problema non riguarda più l’on. Berlusconi, ma è tornato di attualità anche nella formazione di questo governo con un paio di casi significativi richiamati esplicitamente dai giornali all’attenzione della pubblica opinione, è proprio il caso di intervenire urgentemente. La soluzione più semplice è quella di chiarire, con due semplici parole che non sono eleggibili coloro che in proprio, quali persone fisiche o giuridiche, abbiano rapporti d’affari con lo Stato. Se poi si vuol fare qualcosa di più e rendere più incisive le norme sui conflitti anche per gli uomini e le donne di governo e per i media basta fare un cenno e le disposizioni sono pronte. Finalmente Consiglio d’Europa e Commissione di Venezia approverebbero.

Info sull'autore

Roberto Zaccaria administrator

Roberto Zaccaria, nato a Rimini il 22 dicembre del 1941. Professore ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico presso l’Università di Firenze. E’ stato membro della Camera dei deputati nella XIV, XV e XVI legislatura. E’ stato Presidente della RAI dal 1998 al 2002, vice Presidente dell’UER (Unione delle televisioni pubbliche europee) dal 2000 al 2002. È giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine dei giornalisti e collabora con l’Unità.

1 commento finora

Fabio FerriPubblicato il11:44 am - Feb 28, 2014

Il tema del Conflitto di Interessi è pregiudiziale rispetto qualunque legge elettorale.
Non ha senso parlare di democrazia rappresentativa, di diritto di voto, di libertà di pensiero e d’espressione in Italia, fino a quando, come in ogni Paese civile, anche nel nostro non sarà impedito a chi detiene il controllo sui mezzi di comunicazione di massa (Network nazionali di Televisioni private e pubbliche, gruppi editoriali di quotidiani, Direzioni di TG , Radio e soprattutto della maggiore Concessionaria pubblicitaria privata) di partecipare in prima persona, o attraverso suoi funzionari, o controllati, alla competizione elettorale.

Chi controlla i media, controlla l’orientamento del voto degli italiani.
Inutile fare una nuova Legge Elettorale, il monopolista media, se non impedito (prima) da una vera Legge sul Conflitto d’Interessi HA GIA’ VINTO.
E la democrazia rappresentativa, ha già perso.

PS: Se il Presidente del Consiglio Matteo Renzi finge di ignorarlo, non è un ingenuo, è complice.

Fabio Ferri
Art Director-Pubblicitario

http://www.adci.it/FabioFerri

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