Venticinquesima fiducia sul decreto legge contenente lo “scudo fiscale”

Venticinquesima fiducia sul decreto legge contenente lo “scudo fiscale”

 

 Il Governo con l’odierna fiducia sul decreto legge contenente la scudo fiscale ha stabilito un record difficilmente battibile. Venticinque fiducie (17 alla Camera e 8 al Senato) in un anno e mezzo di legislatura. Prodi ne aveva chieste 22 in due anni in ben altre condizioni di maggioranza. Cosa voglia dire rendere abituale uno strumento che la Costituzione considera eccezionale è facile intendere.

Ma gli strappi costituzionali non si limitano a questo. Fare un decreto legge “correttivo” non solo per correggere un errore materiale ma per estendere in maniera impressionante la portata del precedente condono per il rientro dei capitali dall’estero è in contrasto con l’art.77 Cost.

Fare un condono fiscale con annullamento di tutta una serie impressionante  di reati societari viola se non la forma certo la sostanza dell’art.79 Cost che vorrebbe delle apposite leggi a maggioranza qualificata per l’amnistia e l’indulto.

Stabilire l’anonimato in questa esenzione generalizzata da tutti questi reati fa a pugni anche con il principio della responsabilità personale della pena (art.27 Cost): sarebbe singolare altrimenti che questo principio valesse solo per applicare le pene e non per toglierle!|

Vogliamo nascondere infine il fatto che tra gli istituti bancari che beneficieranno, in termini di commissioni, del provvedimento legislativo è compreso anche MEDIOLANUM che risale alla proprietà del Presidente del Consiglio e che negli ultimi tre mesi, al semplice annuncio del provvedimento, ha visto lievitare il valore delle azioni (da 3.8 a 4.6). Le nostre autorità di garanzie vorranno valutare l’applicazione della “tenerissima” legge Frattini?

Info sull'autore

Roberto Zaccaria administrator

Roberto Zaccaria, nato a Rimini il 22 dicembre del 1941. Professore ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico presso l’Università di Firenze. E’ stato membro della Camera dei deputati nella XIV, XV e XVI legislatura. E’ stato Presidente della RAI dal 1998 al 2002, vice Presidente dell’UER (Unione delle televisioni pubbliche europee) dal 2000 al 2002. È giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine dei giornalisti e collabora con l’Unità.

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