Sconcerto per i tempi di esame del Lodo Alfano: norme che incidono sulla Costituzione non si possono votare in poche ore. E' violato l'articolo 72 della Costituzione

Sconcerto per i tempi di esame del Lodo Alfano: norme che incidono sulla Costituzione non si possono votare in poche ore. E' violato l'articolo 72 della Costituzione

Occorre segnalare tre profili critici del lodo Alfano.

Quanto alle modalità di approvazione, occorre rilevare come i tempi di esame del lodo in Commissione e in Aula sono incompatibili con un approfondito esame di un provvedimento di tale importanza e pongono un serio problema di compatibilità con le regole che la Costituzione indica per l`esame delle leggi in Parlamento. In queste condizioni non esiste agibilità per un`opposizione parlamentare e si rendono indispensabili anche altri strumenti per richiamare l`attenzione dell`opinione pubblica. E` sconcertante solo pensare che si possano votare in poche ore delle norme che incidono così profondamente sui principi di eguaglianza e di equilibrio fra i poteri dello Stato, temi sui quali c`è stato fra l`altro il richiamo di oltre 100 costituzionalisti, il cui appello è stato sottoscritto in pochi giorni da 100 mila cittadini.

Quanto al tipo di disegno di legge cui si è ricorsi (un disegno di legge ordinaria), va detto come la materia in esame dovrebbe essere disciplinata con fonte di rango costituzionale: la sentenza della Corte costituzionale n. 24 del 2004 ha lasciato impregiudicata tale questione.

Quanto al merito, va detto come la normativa in esame permette la sospensione dei processi per reati, anche comuni, perfino se commessi prima dell'assunzione della funzione, con conseguente violazione dell'articolo 3 della Costituzione. La disposizione in esame, sovrapponendosi a quella di cui agli articoli 90 e 96 della Costituzione ed estendendo la tutela anche ai Presidenti della Camera e del Senato, crea un sistema del tutto disorganico a tutela delle immunità delle alte cariche dello Stato.

La norma presenta dunque vizi di incostituzionalità sia materiali che di procedura, ponendosi in contrasto con l'articolo 72 della Costituzione e con le norme del Regolamento della Camera che di tale articolo costituiscono diretta attuazione.
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Info sull'autore

Roberto Zaccaria administrator

Roberto Zaccaria, nato a Rimini il 22 dicembre del 1941. Professore ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico presso l’Università di Firenze. E’ stato membro della Camera dei deputati nella XIV, XV e XVI legislatura. E’ stato Presidente della RAI dal 1998 al 2002, vice Presidente dell’UER (Unione delle televisioni pubbliche europee) dal 2000 al 2002. È giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine dei giornalisti e collabora con l’Unità.

2 Commenti finora

PellegrinoPubblicato il11:29 am - Lug 9, 2008

La norma contenuta nel decreto legge sulla sicurezza che blocca per un anno in processi iniziati prima di giugno 2002 è l'ostacolo al dialogo tra maggioranza e opposizione. La Lega Nord sembrà però aver trovato la soluzione al problema. Già perchè c'è bisogno che il dialogo continui per ottenere i famosi 2/3 del Parlamento per varare la riforma costituzionale del federalismo e per evitare lo spauracchio del referendum (Art. 138 della Costituzione). Calderoli (colui che propose come alternativa alla moneta unica europea, il Calderolo) ha proposto un proprio lodo: rinviare i processi alle 4 alte cariche dello Stato per un anno (una sorta di compromesso tra la norma Vizzini-Berselli e il lodo Alfano). Cambiano le modalità ma il risultato è lo stesso: impunità per il premier Berlusconi. A questo punto propongo anche io un lodo (chiamatelo lodo Trastasi). Dovrebbe recitare più o meno così:"Tutti coloro che sono nati a Milano il 29 settembre del 1936 , che fanno parte del centrodestra e che risiedono in Parlamento, sono esentati dal rispetto di qualunque norma o legge, finchè morte non sopraggiunga".

paolo ferraresePubblicato il9:58 am - Lug 10, 2008

Grande prof…è così che dobbiamo fare opposizione. Ferma, decisa ed entrando nel merito dei provvedimenti.
sono convitno che alla fine il Paese capirà quale progetto ha in mente il centrodestra. Un disegno autoritario, sia pure sotto forma di una "dictablanda" mediatica,in grado di ledere la dignità delle istituzioni repubblicane.
avanti così

Paolo

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