Procedimento legislativo: il passo indietro determinato dalla riforma della Cdl.

Il complesso e farraginoso meccanismo per il procedimento legislativo descritto dalla riforma costituzionale del centrodestra anziché costituire un passo in avanti, come sarebbe stato nel caso di una specializzazione nelle competenze delle due Camere, potrebbe determinare un enorme passo indietro rispetto alla situazione vigente.
Mentre il bicameralismo perfetto della Costituzione del 1948, unito alla forte volontà politica della vecchia maggioranza, ha permesso, ad esempio, l'approvazione in meno di due mesi di un provvedimento estremamente complesso e avversato dall'opposizione come la legge elettorale, con la proposta di riforma si complicherebbe inverosimilmente il quadro dell'iter legis, in un senso che appare pregiudicare enormemente l'efficienza e l'economicità del dibattito parlamentare.
Una ricerca effettuata dall'Ufficio Studi della Camera ha infatti sottolineato come esistano nella riforma almeno cinque differenti iter procedimentali distinti e, per di più, provvedimenti complessi come la legge finanziaria non sarebbero univocamente inquadrati.
Infine, anche il ruolo di garanzia del Capo dello Stato sarebbe travolto dalla riforma, venendo trascinato nell'agone politico per assecondare le richieste della maggioranza che, se in difficoltà al Senato, può, con il tramite del Quirinale, avocare alla Camera qualunque provvedimento, e in questa sede procedere a colpi di fiducia.”
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