L’autonomia universitaria ingessata dalla burocrazia

Il rinvio dell’approvazione della legge Gelmini al Senato è stata provvidenziale. E’ stato un successo del PD. Sarebbe stato da irresponsabili approvare la legge prima della mozione di sfiducia, poiché in assenza del governo si sarebbe creata davvero una grave paralisi del sistema universitario. L’attuazione del ddl richiede l’emanazione di ben 47 decreti del Governo, su proposta del ministro o emanati direttamente del  ministro. Li abbiamo già elencati nei giorni scorsi, ma dopo il passaggio alla Camera sono aumentati. Nella legge ci sono ben quattro (4) disposizioni di delega (art. 5 commi 3,4,5 e 6 sulla qualità ed efficienza delle Università, revisione contabilità atenei, valutazione ex post politiche reclutamento, diritto allo studio): il che vuol dire almeno altrettanti decreti legislativi. C’è una disposizione di delega correttiva con il relativo decreto. Ci sono tre autorizzazioni alla delegificazione con almeno altrettanti regolamenti del Governo (revisione disciplina sul trattamento economico di professori e ricercatori – art.8, comma 1 e 3; disciplina delle procedure finalizzate all’abilitazione scientifica nazionale, art.16, comma 2). Ci sono ben cinque disposizioni che rinviano a decreti di natura non regolamentare di assai dubbia costituzionalità ( art.1, comma 2; art. 4, commi 3, 5 e 9; art.15 comma 1). Ci sono infine ben 33 disposizioni che rinviano a decreti ministeriali o interministeriali. E’ qui che si stabilisce la tutela quasi costante del Ministero dell’economia rispetto a quello dell’Economia. C’ infine una disposizione che rinvia ad un dpcm (art. 20, comma 1). Il totale di tutti questi atti, spesso assai complessi dal punto di vista procedurale, pareri delle Commissioni parlamentari, pareri del Consiglio di Stato, rende chiara l’ingessatura colossale dell’autonomia universitaria, ingabbiata in un sistema amministrativo senza precedenti in mano alla burocrazia universitaria. Rende chiaro anche il fatto che tutte queste decisioni lontane dalle universitarie diventeranno effettive dopo un’estenuante attesa. Ecco perché è un bene che tutto questo sia stato bloccato.

Torna in alto