Ineleggibilità palese: la Camera capovolge il giudizio della Giunta e con un voto trasversale protegge la corporazione. Un vero autogol

La notizia. Due deputati, Neri e Bodega, rispettivamente del Movimento per le autonomie e della Lega Nord, si candidano alle ultime elezioni politiche, pur essendo nella condizione di palese ineleggibilità: sono infatti entrambi sindaci e la legge prescrive che per essere eletti devono preventivamente dimettersi da questa carica.Non lo fanno, preferendo attendere l'esito delle elezioni. La Giunta per le elezioni della Camera propone, la decadenza da deputati.
Il regolamento prevede però che sia l'aula ad assumere la decisione. Nella seduta del 7 giugno, con un voto che vede la partecipazione compatta del centro destra con l'Udeur e con i verdi e numerosissime assenze nel centro sinistra e nell'ulivo l'esito è ribaltato e i due parlamentari restano alla Camera.
Intervento in Aula di Roberto Zaccaria. Signor Presidente, chiedo scusa, avrei dovuto intervenire sul caso precedente, perché mi rendo conto che diventa molto delicato per il Parlamento esprimere due valutazioni diverse su casi che hanno caratteristiche simili. Ma non posso esimermi dal parlarne data l'importanza del caso. Questo fatto non cambia naturalmente il mio atteggiamento e non cambierà – immagino – l'atteggiamento di altri colleghi.
Sono totalmente d'accordo con quanto è stato detto ora dal collega che mi ha preceduto: con questo voto ci assumiamo una gravissima responsabilità. È inutile che nascondiamo il fatto che vi è oggi un attacco, in larga misura ingiustificato, al Parlamento, con una serie di motivazioni che tutti conosciamo. Ma in questo momento e con questo voto il Parlamento dimostra di non essere in grado di esercitare una sua prerogativa fondamentale. Lascio naturalmente da parte le valutazioni personali e i rapporti che si possono stabilire tra i parlamentari in quest'aula durante il periodo inevitabilmente lungo dell'istruttoria. Tale periodo prolungato nasce dal rispetto di alcune garanzie. Abbiamo atteso per dare delle garanzie, per realizzare il contraddittorio su questa materia. Nel momento però in cui – dopo aver atteso, aver concesso garanzie e aver ascoltato la relazione della Giunta delle elezioni – votiamo contro chiare prescrizioni di legge tutelando obiettivamente la corporazione, la «casta» del Parlamento, rendiamo legittime tutte le critiche che arrivano dall'esterno.
Lo dico con grande franchezza: presenterò al più presto una proposta di legge che sottragga al Parlamento, dopo questa esperienza, il giudizio sui titoli di eleggibilità (Applausi di deputati del gruppo Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo).
Credo che, a questo punto, dobbiamo consegnare – non ero convinto in astratto di tale tesi, ma ritengo sia oggi una conseguenza necessaria di questo voto – ad un organo terzo, alla magistratura o alla Corte costituzionale il giudizio su questa materia (Proteste dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale). Capisco le vostre reazioni, ma credo che questo voto certifichi che il Parlamento non è in grado di esercitare un controllo su se stesso.
Pertanto, questo è il motivo per il quale ribadisco il mio voto. Spero che il voto sia uguale a quello precedente, perché non sarebbe giustificato trattare in un modo diverso un caso rispetto all'altro: però la questione di principio è e resta di grandissima rilevanza.
Vi assicuro che sono dispiaciuto per i colleghi che si sono allontanati di soppiatto per non partecipare alla votazione (Applausi di deputati del gruppo Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo).
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