Il problema delle intercettazioni e l'interesse pubblico: ci vuole una Commissione d'inchiesta

Sono sgomento e sorpreso di fronte alle notizie che si rincorrono in questi giorni sui giornali. Sono i verbali delle intercettazioni che hanno rivelato la trama incredibile sulle più recenti vicende finanziarie italiane. Scalate alle banche, scalate al gruppo RCS e al Corriere della sera. Un quadro disastroso del nostro paese e dei debolissimi poteri di controllo. Al centro di questo incredibile intreccio una serie di personaggi quasi sconosciuti fino a poco tempo fa, la Banca d'Italia, una serie di esponenti politici e naturalmente lo stesso Presidente del Consiglio. Al posto del solito gossip dell'estate, questa volta sono venute alla luce vicende assai preoccupanti di intreccio tra gli affari e la politica. Interesse e preoccupazione enorme della pubblica opinione. Basta leggere il fondo molto significativo di Sergio Romano sul Corriere di oggi. Di fronte a tutto questo, di fronte a queste vicende che meriterebbero ben altri approfondimenti, l'unica proposta che Berlusconi è in grado di fare è sempre la stessa: preoccupazione per le indagini dei giudici, preoccupazione per le rivelazioni giornalistiche: un annunciato bavaglio per giudici e giornalisti. Non se può proprio più. E' intollerabile questo modo di agire. Quando torneremo in Parlamento in luogo del ddl sulle intercettazioni che proporrà il Governo, dovremo chiedere, prima di tutto, una Commissione di inchiesta che faccia luce completa su queste incredibili vicende.
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