Venticinquesima fiducia sul decreto legge contenente lo “scudo fiscale”

 

 Il Governo con l’odierna fiducia sul decreto legge contenente la scudo fiscale ha stabilito un record difficilmente battibile. Venticinque fiducie (17 alla Camera e 8 al Senato) in un anno e mezzo di legislatura. Prodi ne aveva chieste 22 in due anni in ben altre condizioni di maggioranza. Cosa voglia dire rendere abituale uno strumento che la Costituzione considera eccezionale è facile intendere.

Ma gli strappi costituzionali non si limitano a questo. Fare un decreto legge “correttivo” non solo per correggere un errore materiale ma per estendere in maniera impressionante la portata del precedente condono per il rientro dei capitali dall’estero è in contrasto con l’art.77 Cost.

Fare un condono fiscale con annullamento di tutta una serie impressionante  di reati societari viola se non la forma certo la sostanza dell’art.79 Cost che vorrebbe delle apposite leggi a maggioranza qualificata per l’amnistia e l’indulto.

Stabilire l’anonimato in questa esenzione generalizzata da tutti questi reati fa a pugni anche con il principio della responsabilità personale della pena (art.27 Cost): sarebbe singolare altrimenti che questo principio valesse solo per applicare le pene e non per toglierle!|

Vogliamo nascondere infine il fatto che tra gli istituti bancari che beneficieranno, in termini di commissioni, del provvedimento legislativo è compreso anche MEDIOLANUM che risale alla proprietà del Presidente del Consiglio e che negli ultimi tre mesi, al semplice annuncio del provvedimento, ha visto lievitare il valore delle azioni (da 3.8 a 4.6). Le nostre autorità di garanzie vorranno valutare l’applicazione della “tenerissima” legge Frattini?

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