Indennità dei parlamentari

Resoconto commissione 6 settembre 2012Roberto ZACCARIA (PD) nel prendere atto favorevolmente della decisione dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della I Commissione di dare seguito alle richieste di iscrizione all’ordine del giorno della Commissione del provvedimento in titolo, evidenzia preliminarmente come, a suo avviso, le proposte di legge di iniziativa popolare pongano in capo ai parlamentari una responsabilità particolare per cui, a prescindere dal numero dei cittadini che le ha sottoscritte, è il principio che è alla base che conta ed occorre farsene carico.
È quindi importante esaminare con attenzione il tema posto dalla proposta di legge di iniziativa popolare, a prescindere dalla necessità di modifiche alla formulazione del testo che sarà necessario apportare.
Ricorda che la Costituzione stabilisce espressamente, all’articolo 69, che « i membri del Parlamento ricevono una indennità stabilita dalla legge ». Vi è quindi l’esigenza di rispondere al dettato costituzionale definendo una legge quanto più possibile chiara e trasparente in materia, anziché prevedere rinvii a delibere dell’Ufficio di presidenza o ad altro. La Costituzione chiede infatti che i rappresentanti dei cittadini ricevano un’indennità fondata su una previsione legislativa facilmente « leggibile ».
Ritiene tuttavia, come evidenziato anche dai relatori, che la proposta di legge in discussione « metta insieme » troppi soggetti distinti tra loro, con il rischio di vanificarne l’obiettivo di fondo: in primo luogo, il testo fa riferimento a coloro che ricevono indennità in base a cariche elettive;più complesso è invece riferirsi agli organi rappresentativi delle autonomie locali dove la giurisprudenza costituzionale richiede più cautele al legislatore statale e ancora più complesso applicare le norme in questione a funzionari e dipendenti pubblici, riguardo ai quali il Parlamento ha comunque di recente discusso specifiche disposizioni.
Evidenzia pertanto l’opportunità, in primo luogo, di delimitare il parametro dei destinatari ai rappresentanti della Camera, del Senato e ai membri del Governo, prevedendo eventualmente l’applicazione del principio di fondo anche alle autonomie locali.
In secondo luogo, è opportuno giungere all’unicità della fonte regolatrice della materia e ritiene che l’attuale fase di fine legislatura possa paradossalmente essere la migliore condizione per intervenire con « neutralità » sulla materia.
Infine, è a suo avviso importante definire come parametro di riferimento un elemento oggettivo che possa risultare effettivamente praticabile, nel momento in cui si riscontrasse effettivamente l’impossibilità di assumere come riferimento la media europea.
Ricorda come l’importante sia raggiungere la necessaria chiarezza e trasparenza su questa materia.
Invita quindi tutti ad un serio lavoro rispetto ad una proposta di legge di iniziativa popolare.

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